Cimitero Monumentale di Staglieno: un museo a cielo aperto nel cuore di Genova
- veronicameriggi
- 26 ago
- Tempo di lettura: 6 min
Il Cimitero Monumentale di Staglieno è uno di quei luoghi che sorprendono e commuovono allo stesso tempo. Nato nell’Ottocento come grande cimitero cittadino, oggi è considerato uno dei più straordinari esempi di arte funeraria in Europa. Tra viali alberati, porticati e colline, si incontrano sculture monumentali, cappelle di famiglia e monumenti che raccontano storie di epoche diverse.
Passeggiare a Staglieno non significa solo visitare un cimitero, ma entrare in un vero museo a cielo aperto, dove ogni statua e ogni iscrizione custodiscono frammenti di memoria e bellezza senza tempo.
Storia e origini del Cimitero di Staglieno
Il progetto del Cimitero Monumentale di Staglieno nasce nella prima metà dell’Ottocento, in risposta alla necessità di dotare Genova di un grande cimitero moderno, fuori dal centro abitato, come previsto dalle norme igieniche dell’epoca. La scelta cadde sulla zona di Staglieno, allora periferica e immersa nel verde, perfetta per accogliere un complesso monumentale ampio e scenografico.
L’idea iniziale fu concepita già negli anni ’30 dell’Ottocento, ma il progetto definitivo prese forma nel 1835, affidato all’architetto genovese Carlo Barabino, autore anche di altre importanti opere cittadine. Dopo la sua morte, i lavori furono portati avanti dall’allievo Giovanni Battista Resasco, che ne ampliò il disegno e curò la realizzazione.
Il cimitero venne inaugurato ufficialmente nel 1851 e, fin da subito, divenne un luogo simbolo della città, grazie all’equilibrio tra architettura neoclassica, scenografia paesaggistica e arte scultorea.
Nel corso dei decenni, Staglieno è stato arricchito dal lavoro di molti scultori e architetti, che hanno trasformato il complesso in un vero museo di arte funeraria. Tra i nomi più celebri figurano Santo Varni, Giulio Monteverde, Ettore Ximenes e Leonardo Bistolfi, ma anche numerosi artisti liguri che hanno contribuito con statue, bassorilievi e cappelle dal forte impatto emotivo. Le opere spaziano dal realismo ottocentesco al simbolismo, creando un percorso artistico che racconta non solo la storia di Genova, ma anche l’evoluzione dell’arte e del gusto in oltre un secolo e mezzo.

Un museo a cielo aperto
Visitare il Cimitero Monumentale di Staglieno significa passeggiare in uno dei più grandi musei a cielo aperto d’Europa. Qui l’arte funeraria non è solo ornamento, ma diventa racconto: ogni monumento, ogni statua, ogni iscrizione è un frammento di vita trasformato in pietra o marmo, capace di emozionare anche chi non ha legami diretti con le persone ricordate.
Sculture e opere d’arte
Il complesso custodisce migliaia di opere, dalle semplici lapidi alle imponenti cappelle di famiglia. Alcune sculture sono diventate vere icone, come l’Angelo di Monteverde sulla tomba Oneto, capolavoro di espressività e movimento, o la Venditrice di rose di Santo Varni, famosa per la delicatezza dei dettagli.
Ogni tomba è un’opera unica, spesso realizzata su commissione di famiglie benestanti genovesi che volevano lasciare un segno eterno della propria memoria.

Stili e correnti artistiche
Passeggiando tra i porticati e i viali, si incontrano opere che spaziano dal neoclassicismo ottocentesco, con le sue forme armoniose e ideali di bellezza classica, al realismo che ritrae i defunti con sorprendente fedeltà, fino al simbolismo e al liberty, ricchi di allegorie e decorazioni floreali. Questa varietà rende Staglieno un luogo unico, dove l’evoluzione dell’arte europea si intreccia con la storia e la cultura genovese.
Personaggi famosi sepolti a Staglieno
Il Cimitero Monumentale di Staglieno custodisce le memorie di figure che hanno segnato la storia italiana e internazionale. Tra viali e porticati si incontrano sepolture di patrioti, artisti, scrittori, musicisti, imprenditori: un patrimonio che rende questo luogo un archivio vivo di biografie e capolavori.
Politici, artisti, personaggi storici
Tra i nomi più noti spicca Giuseppe Mazzini, il cui mausoleo neoclassico si trova nel Boschetto dei Mille; all’interno sono conservate bandiere e dediche di personalità europee, testimonianza del suo respiro internazionale. Nino Bixio riposa nel Pantheon, mentre tra gli imprenditori liguri è presente Raffaele Rubattino.
Nel Novecento, il cimitero accoglie Fabrizio De André (Cappella campo 22) ed Edoardo Sanguineti (Pantheon LXIV). Non mancano presenze femminili di rilievo come Anna Maria Ortese e Fernanda Pivano (Cinerario).
In ambito internazionale è qui sepolta Constance Mary Lloyd, moglie di Oscar Wilde, nel Cimitero Protestante.
Targhe e monumenti iconici
Fra i monumenti più celebri spicca l’Angelo di Monteverde sulla tomba Oneto: una figura di potente grazia che segna il passaggio dal realismo ottocentesco alle atmosfere simboliste. È uno dei capolavori più riconoscibili di Staglieno.
Altro simbolo amatissimo è la statua di Caterina Campodonico, la “venditrice di noccioline”: un ritratto popolare e verissimo, voluto dalla stessa protagonista e scolpito da Lorenzo Orengo nel 1881. Racconta la città con lo stesso vigore dei grandi monumenti.
Completano il quadro il mausoleo di Mazzini, progettato da Vittorio Giovanni Grasso, e diverse aree commemorative: dal Campo dei Mille al Cimitero Inglese, fino al monumento alle vittime delle deportazioni nazifasciste lungo il Veilino. Questi luoghi e le numerose targhe disseminate nel complesso guidano il visitatore in un percorso storico che attraversa Risorgimento, guerre, Resistenza e memoria civile.

Visitare il Cimitero Monumentale di Staglieno
Oltre a essere uno dei luoghi più suggestivi di Genova, il Cimitero Monumentale di Staglieno è anche facilmente accessibile per chi desidera esplorarlo con calma. L’ampiezza del complesso e la ricchezza delle opere rendono utile pianificare la visita in anticipo, così da non perdere i punti più importanti.
Orari e modalità di ingresso
L’ingresso al Cimitero di Staglieno è gratuito. Generalmente è aperto tutti i giorni, dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio (in estate con orari prolungati), ma è sempre consigliabile verificare gli orari aggiornati sul sito ufficiale del Comune di Genova o presso l’ufficio informazioni turistiche.
L’accesso principale si trova in Piazzale Giovanni Battista Resasco, dove è possibile reperire anche mappe e materiali informativi.
Visite guidate e percorsi consigliati
Data la vastità del complesso, una delle opzioni migliori è partecipare a una visita guidata, organizzata sia da guide autorizzate sia da associazioni culturali locali. Esistono percorsi tematici che si concentrano sulle sculture più celebri, sulle sepolture dei personaggi famosi o sugli aspetti simbolici dell’arte funeraria.
Per chi preferisce muoversi in autonomia, sono disponibili mappe e itinerari autoguidati che permettono di toccare i punti più significativi, come il Pantheon, il Boschetto dei Mille, il Cimitero Protestante e i porticati monumentali.
Un consiglio pratico: prevedere almeno due ore di tempo e indossare scarpe comode, perché i percorsi comprendono viali in salita e ampie aree pedonali.
Curiosità e aneddoti
Il Cimitero Monumentale di Staglieno è un luogo che vive di dettagli: motti incisi, allegorie scolpite, ritratti così realistici da sembrare vivi. Oltre alle tombe di personaggi celebri, qui si trovano capolavori di scultura che hanno fatto il giro del mondo su guide, cataloghi e mostre internazionali.
La tomba Oneto e le sue sculture celebri
Tra le opere più fotografate spicca la tomba Oneto, resa iconica dall’Angelo di Giulio Monteverde: una figura giovane, elegante, con ali socchiuse e uno sguardo sospeso tra grazia e malinconia. Il panneggio, la posa e il movimento delle piume sono un saggio di virtuosismo tecnico che segna il passaggio dal realismo ottocentesco a una sensibilità più simbolista.
Intorno, l’impianto monumentale dialoga con l’angelo: ghirlande, urne e motivi floreali guidano l’occhio e costruiscono una scena scenografica che ancora oggi colpisce per equilibrio e forza espressiva. È un’opera che da sola vale la visita e che racconta il gusto e l’ambizione delle famiglie borghesi genovesi dell’epoca.
Leggende e simboli nascosti
Passeggiando tra porticati e cappelle si incontrano simboli ricorrenti:
Papaveri e clessidre richiamano il sonno e il tempo che scorre;
Colonne spezzate indicano una vita interrotta;
Ancore e timoni rimandano alla tradizione marinara;
Figure femminili velate evocano il lutto ma anche la speranza.
Non mancano gli aneddoti: alcune statue sono note per il realismo sorprendente dei ritratti, altre per la scelta di materiali pregiati come il marmo di Carrara con inserti in bronzo; alcune tombe popolari, come quella di Caterina Campodonico, sono diventate luoghi “di affezione” in cui i genovesi portano fiori e lasciano biglietti, mantenendo vivo un rapporto spontaneo con la memoria.
Tra i racconti più diffusi, la credenza che certi angeli “custodiscano” i viali nelle ore più silenziose: suggestioni più che storie documentate, ma che rendono la visita ancora più coinvolgente.

Come arrivare al Cimitero di Staglieno: Percorsi in bus, auto o a piedi
Partendo dall’Hotel Astoria (zona Brignole), raggiungere il Cimitero Monumentale di Staglieno è semplice e rapido. Se stai organizzando un soggiorno a Genova per visitare Staglieno e altre attrazioni, scopri le offerte speciali dell’Hotel Astoria per rendere la tua visita ancora più comoda e conveniente.
Ecco le opzioni più comode per raggiungere il cimitero.
In bus
Dalla stazione di Genova Brignole partono diverse linee dirette verso Staglieno / Val Bisagno con fermata nei pressi dell’ingresso principale in Piazzale Giovanni Battista Resasco.
Il tragitto è lineare: risali la valle lungo corso/sponda Bisagno e scendi alla fermata “Staglieno – Cimitero”. I tempi medi sono di circa 15–20 minuti, traffico permettendo. Puoi verificare orari e linee aggiornate sull’app o sito AMT Genova.
In auto
Dall’hotel imbocca corso Buenos Aires → corso Sardegna / corso Monte Grappa → Piazzale Resasco. Il percorso richiede 10–15 minuti a seconda del traffico. In zona sono presenti alcuni parcheggi su strada; quando possibile, conviene parcheggiare nei pressi dell’ingresso principale.
A piedi
Per chi ama camminare, il cimitero dista circa 3–3,5 km da Brignole: un itinerario urbano in lieve salita lungo la Val Bisagno. Calcola 40–50 minuti a passo tranquillo.
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